Sanoja: Francesco Guccini. Primavera '59.
La giapponese rise con i semi in mano
poi, con un gesto lieve, in aria li getto,
al volo di piccioni che, planando piano,
con remiganti aperte al suolo si allargo...
La piazza di San Marco si fermo un istante,
Firenze, in primavera, quasi scompari
e rimanesti solo, la, nell'inquietante
primavera dei vent'anni che nell'anima fiori...
E andasti ad aspettarla con il cuore in gola
e dentro un'emozione antica ti brucio...
Sciamavano ragazze fuori dalla scuola
riempiendo quella strada che s'illumino
di voci, risa, grida, gioventu e richiami,
ma la sua voce chiara il nome tuo chiamo:
ti corse incontro accesa, ti afferro le mani,
vi guardaste silenziosi e poi forte ti abbraccio...
E credevate che
sarebbe stato eterno quell'amore,
quel fiore non avrebbe mai visto l'inverno,
quel giorno non sarebbe mai mutato in sera,
per voi sarebbe stata sempre, sempre primavera...
Adesso dove sei, bimba d'allora,
con i tuoi sedici anni e il tuo sorriso ?
Chissa se senti che ti pensa in questo autunno,
che consuma ora piano
anche il ricordo del tuo viso ?
Ma i giovani s'illudono d'essere immortali
e che ogni storia duri per l'eternita;
non sanno quanti fili, trame occasionali,
si tessono o svaniscono in casualita...
Una stagione muore, un'altra prende il volo,
sai quando inizia, non se e quando finira,
ma e bella l'illusione di un momento solo,
quella luce che ti abbaglia, anche se si spegnera...
Ma allora, a pranzo in una trattoria,
scrutando ansiosi il tempo che passava,
poi un cinemino, persi in galleria,
per qualche bacio che pero bastava...
Di corsa al treno per il tuo ritorno,
l'ultimo bacio lungo il marciapiede:
tanto veloce volo via quel giorno,
poco quel tempo da passare assieme...
Di ritornare forse le giurasti
mentre era ferma, immobile nel pianto:
parole perse, so che non tornasti
da quella donna allora amata tanto...
E tutto e solo un episodio, un giorno,
un uscio chiuso che non si aprira,
una partenza che non ha ritorno
come il tempo in questo autunno,
che la nebbia sciogliera...
... ed io rimasi solo, la, nell'inquietante
atmosfera dell'autunno, che quest'anima feri....
poi, con un gesto lieve, in aria li getto,
al volo di piccioni che, planando piano,
con remiganti aperte al suolo si allargo...
La piazza di San Marco si fermo un istante,
Firenze, in primavera, quasi scompari
e rimanesti solo, la, nell'inquietante
primavera dei vent'anni che nell'anima fiori...
E andasti ad aspettarla con il cuore in gola
e dentro un'emozione antica ti brucio...
Sciamavano ragazze fuori dalla scuola
riempiendo quella strada che s'illumino
di voci, risa, grida, gioventu e richiami,
ma la sua voce chiara il nome tuo chiamo:
ti corse incontro accesa, ti afferro le mani,
vi guardaste silenziosi e poi forte ti abbraccio...
E credevate che
sarebbe stato eterno quell'amore,
quel fiore non avrebbe mai visto l'inverno,
quel giorno non sarebbe mai mutato in sera,
per voi sarebbe stata sempre, sempre primavera...
Adesso dove sei, bimba d'allora,
con i tuoi sedici anni e il tuo sorriso ?
Chissa se senti che ti pensa in questo autunno,
che consuma ora piano
anche il ricordo del tuo viso ?
Ma i giovani s'illudono d'essere immortali
e che ogni storia duri per l'eternita;
non sanno quanti fili, trame occasionali,
si tessono o svaniscono in casualita...
Una stagione muore, un'altra prende il volo,
sai quando inizia, non se e quando finira,
ma e bella l'illusione di un momento solo,
quella luce che ti abbaglia, anche se si spegnera...
Ma allora, a pranzo in una trattoria,
scrutando ansiosi il tempo che passava,
poi un cinemino, persi in galleria,
per qualche bacio che pero bastava...
Di corsa al treno per il tuo ritorno,
l'ultimo bacio lungo il marciapiede:
tanto veloce volo via quel giorno,
poco quel tempo da passare assieme...
Di ritornare forse le giurasti
mentre era ferma, immobile nel pianto:
parole perse, so che non tornasti
da quella donna allora amata tanto...
E tutto e solo un episodio, un giorno,
un uscio chiuso che non si aprira,
una partenza che non ha ritorno
come il tempo in questo autunno,
che la nebbia sciogliera...
... ed io rimasi solo, la, nell'inquietante
atmosfera dell'autunno, che quest'anima feri....
Francesco Guccini
Francesco Guccini
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