Sanoja: Mario Venuti. Lasciami Andare.
La notte mi attiro
Tra le sue braccia
Con impeto accecante di bellezza
Da un trampolino con un doppio salto
Precipitai nell?occhio blu cobalto
In un caleidoscopio le visioni di scomposero
E poi si ricomposero in nuove geometrie
Seguimi abbandonati a questa musica
Apri quella porta ed entra dentro l?officina del fantastico
Senti la tua coscienza che si moltiplica
Qui si costruiscono illusioni e i meccanismi della fantasia
Al di la del divino e il profano
Cosi mi ritrovai a camminare
A ventimila leghe sotto il mare
Dove vivono creature dalle squame iridescenti
Che si nutrono esclusivamente di poesia
Seguimi abbandonati a questa musica
Apri quella porta ed entra dentro l?officina del fantastico
Senti la tua coscienza che si moltiplica
Qui si costruiscono illusioni e i meccanismi della fantasia
Al di la del divino e il profano
Senti la tua coscienza che si moltiplica
Qui si costruiscono illusioni e i meccanismi della fantasia
Al di la del divino e il profano
Tra le sue braccia
Con impeto accecante di bellezza
Da un trampolino con un doppio salto
Precipitai nell?occhio blu cobalto
In un caleidoscopio le visioni di scomposero
E poi si ricomposero in nuove geometrie
Seguimi abbandonati a questa musica
Apri quella porta ed entra dentro l?officina del fantastico
Senti la tua coscienza che si moltiplica
Qui si costruiscono illusioni e i meccanismi della fantasia
Al di la del divino e il profano
Cosi mi ritrovai a camminare
A ventimila leghe sotto il mare
Dove vivono creature dalle squame iridescenti
Che si nutrono esclusivamente di poesia
Seguimi abbandonati a questa musica
Apri quella porta ed entra dentro l?officina del fantastico
Senti la tua coscienza che si moltiplica
Qui si costruiscono illusioni e i meccanismi della fantasia
Al di la del divino e il profano
Senti la tua coscienza che si moltiplica
Qui si costruiscono illusioni e i meccanismi della fantasia
Al di la del divino e il profano
Mario Venuti
Mario Venuti