Sanoja: The Gang. Il Lavoro Per Il Pane.
Il popolo mio e qui
dove egli canta
dove il lavoro suo
e per il pane
Per sempre avra la Primavera
perche ai cieli lui appartiene
perche di Terra e fatto
e della Terra fa col sogno
il suo giardino
Il popolo mio non ha prigioni
ne torri e ne confini
perche la sua citta di gioia e fatta
di spighe d'oro di filari d'uva
di olio e miele
Il popolo mio insorge
nell'ora prima
quando scalzo va sull'erba
che a lui di pace dona
una missione
Il popolo mio il mondo non affanna
poiche nati d'amore sono i figli suoi
Poiche cerca con un bacio
la giusta parola
quella che la Terra fa iniziare
la dove le ali si levano
senza far rumore
dove i fiori dicono i loro nomi
Il popolo mio risorge
quando consegna la sera
alla tovaglia bianca
e nell'ora che e della cena
il cuore improvviso gli appare
in mezzo al petto
cosi sfugge al tramonto
che cinge l'ultima rosa
E quando il popolo mio sogna
sara la luna, il cane
sara il ribelle a custodire
il sentiero l'argine
la trave del soffitto
Il popolo mio compie le stagioni
e non altri
non chi coi demoni soffio
vento di sabbia sul raccolto
non chi pianto il chiodo nelle carni
non chi la spina conficco
nella fronte
Mite erede della Terra
e il popolo mio
Il popolo mio e qui
sui campi dove ogni giorno torna
e trova ogni giorno le sue impronte
Il popolo mio offre le sue mani
alle distese di colori
all'alba che trionfa sconfinata
perche dell'Amore la fede lui conserva
Il popolo mio e testimone
della farfalla, della foglia che cade
del violino e della pietra
e del sole che si fa sangue
dell'arcobaleno e del vento che trema
della luce che esce
da ogni ferita
Il popolo mio e qui
dove egli canta
dove il lavoro suo
e per il pane
dove egli canta
dove il lavoro suo
e per il pane
Per sempre avra la Primavera
perche ai cieli lui appartiene
perche di Terra e fatto
e della Terra fa col sogno
il suo giardino
Il popolo mio non ha prigioni
ne torri e ne confini
perche la sua citta di gioia e fatta
di spighe d'oro di filari d'uva
di olio e miele
Il popolo mio insorge
nell'ora prima
quando scalzo va sull'erba
che a lui di pace dona
una missione
Il popolo mio il mondo non affanna
poiche nati d'amore sono i figli suoi
Poiche cerca con un bacio
la giusta parola
quella che la Terra fa iniziare
la dove le ali si levano
senza far rumore
dove i fiori dicono i loro nomi
Il popolo mio risorge
quando consegna la sera
alla tovaglia bianca
e nell'ora che e della cena
il cuore improvviso gli appare
in mezzo al petto
cosi sfugge al tramonto
che cinge l'ultima rosa
E quando il popolo mio sogna
sara la luna, il cane
sara il ribelle a custodire
il sentiero l'argine
la trave del soffitto
Il popolo mio compie le stagioni
e non altri
non chi coi demoni soffio
vento di sabbia sul raccolto
non chi pianto il chiodo nelle carni
non chi la spina conficco
nella fronte
Mite erede della Terra
e il popolo mio
Il popolo mio e qui
sui campi dove ogni giorno torna
e trova ogni giorno le sue impronte
Il popolo mio offre le sue mani
alle distese di colori
all'alba che trionfa sconfinata
perche dell'Amore la fede lui conserva
Il popolo mio e testimone
della farfalla, della foglia che cade
del violino e della pietra
e del sole che si fa sangue
dell'arcobaleno e del vento che trema
della luce che esce
da ogni ferita
Il popolo mio e qui
dove egli canta
dove il lavoro suo
e per il pane
The Gang
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